1 settembre 2022 – Notiziario | Radio Bullets

2022-09-03 02:02:05 By : Ms. Penny Su

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Il 31 agosto, primo anniversario del ritiro delle forze americane dall’Afghanistan, è stato celebrato in alcune province del paese. Nel frattempo, alcuni membri dell’Emirato Islamico hanno accusato alcuni ex funzionari afghani di aver spianato il terreno all’arrivo delle truppe statunitensi in Afghanistan. Intanto, mentre i talebani festeggiavano, i medici dell’ospedale psichiatrico di Kabul hanno affermato che più di cento pazienti vengono inviati ogni giorno all’ospedale. Il Ministero della Salute Pubblica (MoPH) ha affermato che circa duecentomila pazienti affetti da disturbi mentali sono stati portati nei centri di salute mentale in tutto l’Afghanistan, nell’ultimo mese. I medici ritengono che le gravi condizioni economiche, la disoccupazione e la mancanza di accesso dei giovani all’istruzione, siano le ragioni principali dell’aumento dei problemi mentali. «Sono stati inviati tra cento e centocinquanta pazienti solo questo mese», ha affermato Mohammad Shafay Azim, un medico.

Afghanistan: uomini che odiano le donne

Un video, trapelato sul web, che mostra i servizi di sicurezza sauditi mentre aggrediscono brutalmente un gruppo di donne in un orfanotrofio, nel sud-ovest dell’Arabia Saudita, ha suscitato indignazione online e la promessa del governo di indagare sull’incidente. Il video, pubblicato per la prima volta su Twitter da una donna che ha filmato l’attacco, mostra dozzine di uomini vestiti con l’uniforme della sicurezza e altri in abiti nazionali sauditi inseguire le donne, picchiandole con bastoni di legno e frustandole con cinture di pelle. Il video mostra poi un uomo che trascina una delle donne per i capelli mentre lei urla e un altro la picchia con una cintura.

Footage shared on social media shows multiple male security forces attacking women at an orphanage in the city of Khamis Mushait.

Saudi Arabia released a statement on Wednesday saying that it will open an investigation into the incident.#ايتام_خميس_مشيط pic.twitter.com/PRMIXiGl54

— Middle East Eye (@MiddleEastEye) August 31, 2022

L’orfanotrofio si trova a Khamis Mushait, città nella provincia di Asir, a circa 884 chilometri dalla capitale Riyadh. In risposta al video, il governatore della provincia, Turki bin Talal bin Abdulaziz, ha ordinato la formazione di un comitato per indagare su «tutte le parti dell’incidente e deferire il caso all’autorità competente». Il video è diventato virale sui social media, con l’hashtag “Khamis Mushait Orphans” di tendenza in Arabia Saudita da mercoledì. I sostenitori dei diritti umani sauditi hanno denunciato il video come un’ulteriore prova della soppressione dei diritti delle donne nel regno da parte del governo saudita del principe ereditario Mohammed bin Salman. Da quando è diventato il sovrano de facto del regno, nel 2017, il principe ereditario ha supervisionato una diffusa repressione del dissenso, nonostante si sia promosso come leader di riforme liberali. La repressione ha preso di mira membri dell’opposizione politica, la minoranza sciita, nonché attiviste che hanno chiesto la fine delle politiche discriminatorie e delle pratiche sociali contro le donne.

Attacchi aerei israeliani sono stati effettuati contro la città siriana di Aleppo e la capitale Damasco. L’obiettivo principale era l’aeroporto di Aleppo, mentre alcune difese aeree hanno riferito di attacchi contro obiettivi militari a Damasco e dintorni. Israele non ha commentato, come al solito, mentre continuano ad arrivare dettagli sulle conseguenze. L’aeroporto sembra aver subito danni, anche se non sono ancora stati confermati. si sono registrati alcuni incendi nella zona. Le difese aeree sembrano aver impedito colpi sostanziali a Damasco, e i primi resoconti dei media statali affermano che non ci sono state vittime. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha suggerito che l’attacco all’aeroporto ha preso di mira i magazzini, e ha ipotizzato che fossero presenti missili iraniani. Questo sembra essere in linea con le motivazioni di Israele per i bombardamenti, che sono sempre incentrati sull’Iran.

Il prigioniero palestinese Khalil Awawdeh ha sospeso lo sciopero della fame, di quasi sei mesi, dopo che è stato raggiunto un accordo per il suo rilascio dalla detenzione amministrativa israeliana. Awawdeh dovrebbe essere rilasciato dalla detenzione il prossimo 2 ottobre, secondo l’Ufficio per il sostegno ai prigionieri e i diritti umani (Addameer). Anche il Club dei Prigionieri Palestinesi ha confermato la notizia della data del rilascio, condividendo un video di Awawdeh su Facebook, riferendo che rimarrà presso lo Shamir Medical Center fino al suo rilascio.

خليل سيعود حرًا إلى بيته في الثاني من أكتوبر.#خليل_عواوده pic.twitter.com/GboCv9kMjp

La notizia arriva diversi giorni dopo che una delegazione dell’Unione Europea presso i palestinesi aveva affermato di essere rimasta “scioccata” nel vedere le immagini del fragile corpo del prigioniero. La delegazione ha esortato: «Se non accusato immediatamente, deve essere rilasciato». Il quarantenne è del villaggio di Idhna, vicino alla città di Hebron, nel sud della Cisgiordania occupata. È stato arrestato cinque volte e ha trascorso un totale di tredici anni nelle carceri israeliane. Israele lo ha accusato di essere un attivista del gruppo della Jihad islamica palestinese.

Una suora americana di ottantatré anni, rapita dal letto in Burkina Faso all’inizio di quest’anno, è stata rilasciata illesa dai suoi rapitori: lo hanno detto mercoledì i funzionari della chiesa cattolica nella nazione dell’Africa occidentale. Sorella Suellen Tennyson era stata rapita da dieci uomini armati, senza i propri farmaci per la pressione. La dichiarazione della chiesa sul suo rilascio, tuttavia, riferisce che la religiosa è in buona salute, dopo quasi cinque mesi di prigionia.

Makallè, capitale della regione etiope settentrionale del Tigray, è stata colpita da un attacco aereo intorno alla mezzanotte. Lo hanno riferito i ribelli tigrini e i funzionari dell’ospedale della città, «tra i bersagli», come ha reso noto su Twitter Getachew Reda, portavoce del partito Fronte popolare di liberazione del Tigrey (Tplf), informando di «almeno tre bombe sganciate». Il raid aereo è arrivato dopo la ripresa dei combattimenti sul campo tra le forze governative e il Tplf la scorsa settimana, che hanno infranto una tregua di cinque mesi.

La ministra della Salute portoghese, Marta Temido, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico martedì scorso, poche ore dopo che sono emerse notizie secondo cui una turista indiana incinta è morta per arresto cardiaco, sabato, dopo essere stata allontanata dal reparto di maternità: lo ha riferito Reuters. La morte ha suscitato indignazione per la decisione presa da Temido di chiudere temporaneamente il servizio ostetrico di emergenza nel paese. Il ministero della Salute portoghese ha dichiarato in una nota che Temido, in carica dal 2018, aveva deciso di dimettersi poiché «si era resa conto di non avere più le condizioni per rimanere in carica». Vista la carenza di medici durante le vacanze estive, il governo portoghese aveva deciso di chiudere alcuni servizi ostetrici di emergenza, soprattutto nei fine settimana. I partiti di opposizione avevano criticato la decisione, affermando che ciò avrebbe portato le donne incinte a essere costrette a recarsi in ospedali situati lontano.

La missione dell’Aiea sarà oggi nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, dove vuole stabilire «una presenza permanente». La missione vuole «evitare un incidente nucleare nell’impianto occupato dalle forze russe», ha dichiarato Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. La missione degli ispettori dell’Aiea durerà un solo giorno, secondo Yevhen Balytskyi, capo dell’amministrazione civile-militare dell’Oblast di Zaporizhzhia nominato dai russi, citato da Ukrainska Pravda.

Mikhail Gorbaciov avrà funerali di Stato che si svolgeranno a Mosca sabato prossimo.

Il dipartimento di polizia di Columbus, Ohio, ha diffuso ieri un video che mostra un agente mentre spara a morte a un uomo di colore nel suo letto, durante un tentativo di applicare un mandato di arresto per violenza domestica e aggressione. Donovan Lewis, 20 anni, era disarmato quando è stato colpito da colpi di arma da fuoco, nelle prime ore di martedì, da Ricky Anderson, veterano di 30 anni della Columbus Division of Police, ha riferito il Columbus Dispatch citando una conferenza stampa della polizia cittadina.

La democratica Mary Peltola ha vinto le elezioni speciali per occupare il seggio alla Camera dell’Alaska per il resto del 2022, secondo i risultati non ufficiali pubblicati dalla Divisione elettorale dell’Alaska, contrastando la possibilità dell’ex governatrice Sarah Palin di un ritorno politico.

Un’altra madre, alla ricerca del proprio figlio scomparso, è stata uccisa nel nord del Messico, diventando la terza attivista di ricerca volontaria uccisa in Messico dal 2021. Rubén Rocha Moya, il governatore dello stato settentrionale di Sinaloa, mercoledì ha identificato la donna morta come Rosario Rodríguez Barraza. «Sono profondamente dispiaciuto per l’uccisione di Rosario Rodríguez Barraza, una combattente instancabile, come molte altre donne di Sinaloa che cercano i loro cari», ha scritto Rocha Moya nei suoi account sui social media. La rappresentante Paloma Sánchez, membro del Congresso di Sinaloa, ha detto che Rodríguez Barraza è stata rapita vicino a casa sua e uccisa martedì scorso, nella Giornata internazionale degli scomparsi che è stata segnata in Messico da marce e proteste. Il motivo delle uccisioni è poco chiaro, visto che la maggior parte dei ricercatori afferma pubblicamente di non cercare prove per condannare gli assassini. Le squadre di ricerca di volontari, di solito composte dalle madri delle oltre centomila persone scomparse del Messico, affermano di voler solo trovare i corpi dei loro cari, piangerli e seppellirli adeguatamente. In un video pubblicato da “Hasta Encontrarles”, un altro gruppo di ricerca, si sente Rodríguez Barraza dire la classica frase: «Sto cercando mio figlio, non sto cercando i colpevoli». Suo figlio, Fernando Ramírez Rodríguez, non si è più visto da quando è stato rapito nella città di La Cruz, Sinaloa, nell’ottobre 2019. La Cruz si trova sulla costa del Pacifico, tra il porto di Mazatlan e la capitale dello stato Culiacan. Sinaloa ospita l’omonimo cartello della droga.

Le Nazioni Unite (ONU) hanno pubblicato un rapporto, molto atteso, sulla detenzione discriminatoria da parte della Cina di uiguri e altri gruppi etnici, per lo più musulmani, nella regione occidentale dello Xinjiang, affermando che potrebbero costituire crimini contro l’umanità. Il rapporto chiede una risposta internazionale urgente per le accuse di tortura e altre violazioni dei diritti nella campagna di Pechino per sradicare il terrorismo. Le accuse alla Cina di aver praticato la tortura e di aver commesso “gravi violazioni” dei diritti umani nello Xjiniang sono “credibili” e la situazione richiede una “urgente attenzione” internazionale. Lo afferma il rapporto delle Nazioni Unite. Michelle Bachelet, il cui mandato come Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani è terminato ieri, si è difesa dall’accusa di essere troppo indulgente nei confronti di Pechino sui diritti umani, affermando che dialogo «non significa chiudere gli occhi». Queste violazioni — tra cui stupri, sterilizzazioni forzate e sparizioni — sono state commesse dalla Cina nel contesto dell’applicazione, da parte del governo, di strategie antiterrorismo e antiestremismo, afferma il rapporto di quarantotto pagine. La Cina ha risposto che il rapporto si «basa sulla disinformazione e sulle menzogne ​​fabbricate dalle forze anti-cinesi» e che diffama volontariamente la Cina interferendo negli affari interni del paese.

Si registrano altri ventinove morti e ottantasette feriti nelle ultime ventiquattro ore in Pakistan a causa delle inondazioni provocate dalle piogge monsoniche. Il bilancio complessivo dell’anno arriva così a 1.191 morti, quasi tremilacinquecento feriti. Oltre un milione le case danneggiate, quattrocentosessantottomila le persone sfollate. Intanto, continuano le operazioni di soccorso nelle aree più colpite

Una bambina di venti mesi è morta nella località catalana di La Bisbal d’Empordà (Spagna) dopo esser stata colpita da un grosso chicco nel corso della forte grandinata avvenuta due sere fa. Colpita alla testa, la piccola è stata trasportata in ospedale in gravi condizioni ed è deceduta nella notte.

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